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Home Teatro Gruppo Teatrale Mandriolo (GTM) 1983. Dialoghi delle Carmelitane

1983. Dialoghi delle Carmelitane

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Dialoghi delle Carmelitane

di Georges Bernanos. Gruppo Teatrale Mandriolo (1983).

Bianca de la Force, giovane nobile, viene alla luce in circostanze drammatiche. Poichè la madre, impressionata da una sommossa, la partorisce in anticipo morendo subito dopo, Bianca eredita la PAURA. Paura del mondo “del suo rumore, della sua agitazione”. Di conseguenza, matura la convinzione di non essere fatta per il mondo, che ella decide di lasciare. Infatti, vede nella propria fragilità un segno della volontà di Dio, che vuole predisporla a cercare in convento una vita eroica. Quando chiede di entrarvi, però, la vecchia Priora la mette in guardia contro il facile entusiasmo. La vita di una monaca è: PREGHIERA e SOLITUDINE.

Dialoghi delle Carmelitane (Georges Bernanos). Gruppo Teatrale Mandriolo, 1983. Dialoghi delle Carmelitane (Georges Bernanos). Gruppo Teatrale Mandriolo, 1983.

In convento Bianca incontra Sr. Costanza, dolce e coraggiosa, serenamente disposta ad accettare anche il dolore e la morte; ma la proposta di Costanza di offrire a Dio la vita per riscattare le sofferenze dell’agonia della Priora, precipita Bianca nell’angoscia.

La Priora muore e affida Bianca, di cui ha intuito la fragilità, a Madre Maria, considerata la probabile nuova Superiora del Carmelo. Viene eletta invece Madre Sant’Agostino, pratica e prudente quanto Maria è piena di fervore e, quasi, di temerarietà.

Anche le altre monache sono ben disegnate: dalla burlona alla ex-contadina, dall’intellettuale, all’incantata, alla pessimista.

Quando il cavaliere De la Force viene al Carmelo per indurre Bianca, tuttora postulante, ad abbandonare la clausura per raggiungere il castello di famiglia, dove il padre è solo e ammalato, benchè tormentata interiormente, la giovane riesce a mostrarsi all’altezza dei SUOI DOVERI, a VINCERE LA TENTAZIONE che le parole del cavaliere contengono. Più tardi ella cede, però, allo sconforto, nel timore di essere stata ORGOGLIOSA. Madre Maria, una volta di più, sa consolarla.

Intanto il governo rivoluzionario sopprime i voti monastici. La realtà esterna si affaccia di prepotenza nel convento, disorientando e infervorando al tempo stesso le monache. Se alcune sono turbate, alre sono PRONTE a sottoscrivere la proposta di Madre Maria di pronunciare tutte il voto di MARTIRIO, contro ogni viltà, per la gloria di Dio. Solo l’invito della Priora alla MODERAZIONE, all’UMILTA`, il suo riferimento alla PAURA che, della Morte, anche Cristo ebbe nel Getsemani, solo questo intervento impedisce che tale voto venga pronunciato.

Ma dopo che la Priora viene convocata a Parigi dalle autorità e arriva alle monache l’ordine di ESPULSIONE, vedendo intaccata la sostanza stessa della loro Comunità, tutte le suore, Bianca compresa, pronunciano di cuore il voto del martirio “per la salvezza della Francia, e per la conservazione del Carmelo”. Bianca, tuttavia, non riesce a vincere il timore di tale gesto, delle sue conseguenze effettive e fugge dal convento, senza lasciare traccia.

Mentre le monache, costrette a lasciare il Carmelo, si allontanano per raccogliersi, al momento, in un luogo clandestino, Madre Maria parte alla ricerca di Bianca. Bianca è finita a Parigi, ma rifiuta di seguire il destino delle altre nella clandestinità e nel pericolo. Quando ella viene a conoscenza che le Carmelitane sono state arrestate, pur informandone Madre Maria, rifiuta di nuovo di seguirne i disegni (la resa alle autorità) incalzata dalla paura invincibile che la spinge, infine, a fuggire, per mescolarsi nel flusso della folla anonima e protettiva.

Netture l’intrepida Madre Maria riesce a raggiungere le compagne, a santificare con loro il voto del martirio. La dissuade il Cappellano, che le impone di VIVERE, per testimoniare in futuro la sopravvivenza del Carmelo. Nel frattempo le Carmelitane vengono condannate a morte. Tutte sono sacrificate, una dopo l’altra: quando Costanza sta per avviarsi al supplizio, Bianca sopraggiunge, vinta infine la paura. Accompagnata dalla Superiora si avvia anch’essa al patibolo, ULTIMA a salirne i gradini insanguinati.


riproduzione del testo contenuto
nel programma di sala.



 

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